Registratore telematico obbligatorio dal 1° gennaio 2021

Registratore telematico obbligatorio dal 1° gennaio 2021

Il registratore di cassa telematico a partire dal 1° gennaio 2021, diventerà di fatto obbligatorio per la generalità degli esercenti.

Dopo la proroga prevista dal decreto Rilancio, che ha di fatto esteso il periodo di moratoria sulle sanzioni relative allo scontrino elettronico, entro l’inizio del prossimo anno bisognerà farsi trovar pronti all’invio in real-time dei dati relativi ai corrispettivi giornalieri.

Il termine per la trasmissione è di 12 giorni dall’effettuazione dell’incasso.

Per il momento, la trasmissione dei dati giornalieri da parte dei titolari di partita IVA con volume d’affari inferiore ai 400.000 euro è ammessa invece a cadenza mensile, senza incappare nelle pesanti sanzioni previste in caso di tardivo invio dello scontrino elettronico.

Un “periodo ponte” che però è destinato a finire, e per il quale appare inverosimile una nuova proroga. Il motivo per il quale diventa fondamentale dotarsi del registratore telematico o adeguare quello già posseduto è legato all’avvio della lotteria degli scontrini.

L’esercente dovrà trasmettere, su richiesta dell’acquirente, il codice lotteria all’Agenzia delle Entrate. Per gestire al meglio l’operazione, sarà necessario dotarsi di lettori ottici, collegati al registratore di cassa, e che consentiranno di evitare perdite di tempo ed aggravi di gestione.

Questo è il motivo che rende obbligatorio dotarsi di registratore telematico entro il 1° gennaio 2021.

Bisogna però specificare che le operazioni di memorizzazione e di trasmissione telematica dei corrispettivi possono essere effettuate anche tramite la procedura WEB disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate, a titolo gratuito, CHE, OVVIAMENTE CONSIDERATO IL TERMINE DI 12 GIORNI PER LA TRASMISSIONE TELEMATICA DALL’EFFETTUAZIONE DELL’INCASSO, LO STUDIO NON POTRA’ PIU’ EFFETTUARE, come fatto in precedenza quando il termine era mensile.

Spetterà all’esercente scegliere se utilizzare il servizio gratuito o il registratore di cassa telematico. Fattore determinante nella scelta è la frequenza delle operazioni. Il RT risulta più idoneo nel caso di operazioni elevate, come per i bar, e ripetitive. La procedura web dell’Agenzia delle Entrate è invece più idonea nel caso di operazioni a bassa frequenza (come idraulici o falegnami).

SANZIONI

La mancata memorizzazione e trasmissione dei corrispettivi, o quando gli stessi vengono memorizzati o trasmessi con dati incompleti o non veritieri, comporta l’applicazione delle sanzioni previste dal decreto legislativo n. 471/1997 (articolo 6, comma 3, e articolo 12, comma 2).
In particolare, la sanzione è pari al 100% dell’imposta relativa all’importo non correttamente documentato con un minimo di 500 euro.

È prevista, inoltre, la sanzione accessoria della sospensione della licenza o dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività, ovvero dell’esercizio dell’attività stessa, nei casi più gravi di recidiva (quando nel corso di un quinquennio vengono contestate quattro distinte violazioni, compiute in giorni diversi).

Bonus registratore di cassa telematico, credito d’imposta fino a fine 2020

Ad accompagnare la scelta sull’acquisto del registratore telematico o sull’inserimento manuale dei dati c’è anche la possibilità di accedere al bonus del 50%, previsto per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2020.

I titolari di partita IVA, nel caso di acquisto di RT o adeguamento dei registratori di cassa in possesso, potranno accedere al credito d’imposta istituito per le spese sostenute nel 2019 e nel 2020.

Lo sconto fiscale sarà riconosciuto al commerciante come credito d’imposta, da utilizzare a partire dalla prima liquidazione IVA successiva al mese in cui è registrata la fattura d’acquisto o adattamento del registratore di cassa.

Il contributo del 50% sarà riconosciuto entro i seguenti limiti:

  • fino a un massimo di 250 euro in caso di acquisto;
  • fino a un massimo di 50 euro in caso di adattamento.

Il contributo consentirà di sostenere parte della spesa necessaria per l’adeguamento tecnologico. C’è tempo fino alla fine dell’anno e, considerando l’inevitabile aumento delle richieste dei nuovi RT, il consiglio è di muoversi per tempo, per evitare di arrivare in ritardo al nuovo appuntamento con il Fisco digitale fissato al 1° gennaio 2021.